martedì 30 luglio 2013

Nel blu dipinto di blu

Progetto site-specific sviluppato durante la Residenza per artisti "Case Sparse | Tra l'Etere e la Terra"
Malonno (Bs), Luglio 2013















L’uomo medicina sotterra da solo il suo corpo per crescere. Solo la testa fuori rimane, finché è buio così deve restare. Accogliere dentro di sé la perdita di sé: questo capisce. La vita e la morte sono un unico organismo, senza conflitto e senza interruzione. Tanto va in alto quanto va in basso. Ferisci e guarisci. Rimani in equilibrio. Esplora.

L’opera di Monica Carrera parte dall’immagine dell’uomo medicina delle Ande, una figura che riceve i suoi poteri benefici una volta superata la prova di rimanere sotterratto incapace di muoversi per una notte intera: solo dopo aver vinto la sua paura, infatti, il guaritore potrà considerarsi tale.
Fulcro dell’intervento dell’artista é la volontà di indagare modalità diverse per esplorare il rapporto tra corpo e terra; l’atto di ‘finire sottoterra’ oltrepassa il concetto di morte senza negarlo, in quanto costitutivo della nostra tradizione culturale occidentale, ma caricandolo di un nuovo potenziale che ne scardina la linearità: il movimento. Il desiderio di rendere possibile un’altalena che si muove a mezz'aria pur stando sotto il livello del suolo riflette il superamento dell’atrofizzazione del concetto di ‘corpo sottoterra’ radicato e immobilizzato nella nostra tradizione, qui smosso, scardinato e rivoltato con l’espediente ironico e saggio del gioco. Stare seduti sull’altalena sottoterra suscita disagio, disorientamento, paura anche. Ma superato l’ostacolo di una sensazione spiacevole il corpo e la mente si abituano, si siedono assieme; solo questa posizione concede infine una visuale nuova, inaspettata e inedita: il panorama della valle visto dal livello del suolo.
La cesta che contiene l’altalena sottoterra é realizzata intrecciando rami di legno di frassino, raccolti freschi dall’artista nel bosco circostante. Il frassino é inoltre l’albero a cui l’altalena é appesa ed é una pianta nota per i suoi poteri benefici e allo stesso tempo violenti: di frassino era la lancia di Achille capace di uccidere, di frassino é il bastone del druido capace di guarire.
Il movimento dell’altalena lega idealmente l’albero al cesto, entrambi di frassino, così come morte e vita, movimento e terra, paura e dono sono legati stretti in questa opera di cui fare esperienza.

(testo di Gaia Martino, curatore-in-residenza, photo: M. Di Savino, E. Milanesi, M. Carrera)